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Gli Usa all'attacco del mito
"Pacino e De Niro? Bolliti" 
NEW YORK
«Parodie di se stessi». Due divi vittime di «scelte di cassetta». Va giù duro il Los Angeles Times con Al Pacino e Robert De Niro. I due attori ne escono stritolati. Secondo il quotidiano di Hollywood, le due superstar del Padrino, icone di tanti altri film degli anni Settanta, si son ridotti a fare le comparse in film di serie B: «Si arricchiranno anche, ma con le loro scelte imbarazzano se stessi», scrive Patrick Goldstein, un columnist del giornale. I film che Pacino e De Niro girano in questi giorni sono una pallida eco di pellicole come Serpico, Pomeriggio di un giorno da cani, Mean Streets, Taxi Driver, scrive il Los Angeles Times osservando che, nella dozzina di film che hanno debuttato a Los Angeles lo scorso fine settimana, solo uno, 88 Minutes, aveva uno dei due attori - Pacino - nel ruolo del protagonista: «Ed era il peggiore film del mucchio, il che è dire tanto se si pensa che tra i titoli c’era roba come Zombie Strippers e il sanguinoso thriller su una gang di studenti di medicina psicopatici, Pathology».
88 minutes è stato stroncato dalla critica su tutta la linea ma è stato Pacino, che compirà a breve 68 anni, che si è beccato la più poderosa bocciatura. Secondo il Los Angeles Times, l’ultima sua fatica rientra in una catena negativa di cattivi film girati dall’ex Serpico: dal pessimo Gigli a Rischio a due. Quanto a film fatti per soldi lo batte solamente De Niro: l’ex Toro Scatenato ha abbandonato i temi drammatici che lo hanno reso famoso per una serie di «dimenticabili ruoli in thriller dell’orrore e commedie di bassa lega come Mi presenti i tuoi? e Un boss sotto stress». Anche per De Niro la critica non è stata tenera: il suo ultimo film What Just Happened, è stato ingloriosamente presentato al festival di Sundance senza trovare acquirenti. Di recente De Niro ha tagliato i ponti con la «Caa», l’agenzia che lo aveva storicamente rappresentato, provocando la tagliente replica di un agente che ha fatto il giro di Hollywood: «Avrebbe potuto fare come Jack Nicholson: essere selettivo nei ruoli, anziché fare scelte di cassetta».
Altri divi d’epoca come Gene Hackman e Warren Beatty hanno preferito uscire di scena. Mentre tra chi ha continuato a lavorare, il Los Angeles Times cita Nicholson come esempio di attore «d’annata» ben invecchiato che ha continuato a girare film con registi di grido, e accanto a lui Clint Eastwood, ancora più vecchio, che per i suoi anni del tramonto ha scelto il miglior regista di tutti: se stesso. |
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